Nel mondo del lavoro odierno, caratterizzato da un’evoluzione rapida e dalla globalizzazione, una sfida non solo importante ma che costantemente dovrebbe essere attenzionata da dirigenti e direttori aziendali è gestire efficacemente la diversità e l’inclusività.
Il Diversity Management (Gestione della diversità), riguarda l’adozione di strategie aziendali che valorizzano le differenze individuali. Adottare strategie e politiche funzionali alla gestione della diversità ha lo scopo di creare un ambiente lavorativo inclusivo che aumenti la competitività, la produttività e, di conseguenza, i profitti dell’impresa.
La diversità può riguardare numerosi aspetti, tra i più comuni su cui si interviene vi sono:
Garantire pari opportunità e libertà espressive oltre a riconoscere e valorizzare queste differenze non solo arricchisce l’ambiente lavorativo ma promuove anche l’innovazione e la creatività, favorendo al contempo un maggior senso di appartenenza di qualsiasi membro della popolazione aziendale.
Il concetto di Diversity Management nasce e si diffonde a partire dagli anni ’60 negli Stati Uniti, in seguito al movimento per i diritti civili. Questo periodo ha segnato l’inizio delle politiche di “affirmative action” che miravano a contrastare le discriminazioni razziali e a promuovere l’inclusione.
Nel corso degli anni, in particolare dagli anni ’90, grazie anche al supporto della Commissione Europea, il Diversity Management ha cominciato a diffondersi in Europa e nel resto del mondo occidentalizzato.
L’Italia ha vissuto in maniera diretta l’incremento sia della presenza femminile sui luoghi di lavoro rispetto alla prima metà del ‘900 sia il forte incremento della presenza di migranti di prima e seconda generazione all’interno dei contesti lavorativi.
Ciò ha contribuito alla crescente attenzione mediatica e politica posta sul tema a partire dagli anni 2000, ad esempio con l’adozione della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro avvenuta nel 2004 e che volontariamente le aziende possono sottoscrivere.
Nonostante il naturale incremento, negli ultimi anni, di elementi di diversità all’interno delle aziende vi sono ancora chiare difficoltà nel raggiungere una piena e concreta integrazione e valorizzazione di persone che non rispecchiano valori e standard della cultura dominante.
Numerose indagini mostrano che solo un’azienda su quattro, tra le grandi imprese italiane, adotta politiche di Diversity Management e che una su tre non le reputa utili. Inoltre, anche solo analizzando i dati delle ricerche sulla parità di genere in termini di ruoli e salari le differenze risultano ancora profonde tra uomini e donne.
C’è da considerare, per di più, che solo le grandi imprese sono sensibili alle tematiche del Diversity Management, non solo perché hanno più donne tra i dipendenti o più giovani, stranieri o omosessuali, ma soprattutto perché il Diversity Management è un elemento importante per la loro reputazione nazionale e internazionale e per la visibilità e prestigio del loro brand.
Le piccole e medie imprese, invece, sono meno propense e interessate a investire o a destinare risorse ed energie per adottare politiche e strategie di gestione e valorizzazione della diversità poiché reputate superflue e non necessarie in contesti in cui il numero di dipendenti è ridotto o si è poco inclini al cambiamento.
In uno scenario simile risulta ancora più importante sottolineare quanto le iniziative e le strategie legate al Diversity Management siano fondamentali.
Tra le pratiche e le strategie più comuni, efficaci e semplici da adottare vi sono:
Le aziende che adottano queste o altre strategie e iniziative legate alla gestione della diversità aiutano a minimizzare i conflitti tra i dipendenti, ridurre la resistenza naturale al cambiamento e a sfruttare i vantaggi che derivano da un ambiente di lavoro diversificato, stimolante e multiculturale.
Basare le politiche salariali o di promozioni esclusivamente sul merito e sui risultati raggiunti aiuta sensibilmente non solo l’emergere dei talenti ma anche l’incremento della loro produttività e soddisfazione.
La gestione della diversità è sempre più un elemento cruciale per le aziende che vogliono rimanere competitive in un mercato globale.
Questo perché, che piaccia o meno, è evidente e inevitabile l’incremento della diversità all’interno delle organizzazioni produttive. Già oggi le grandi organizzazioni internazionali sono considerabili dei Melting Pot e sempre più lo sono e saranno anche le organizzazioni nazionali.
La sfida è dunque quella di considerare il Diversity Management non solo come un obbligo etico ma come una strategia vincente. Gestire, dominare e sfruttare a pieno la diversità all’interno delle aziende non sarà più una novità ma la normalità nel prossimo futuro.